
La profonda, anche se scomoda, obbedienza alla Chiesa, la fedeltà alla propria parrocchia, il rifiuto di strumenti potenti e consumistici (televisione, cinema, bar…) e l’esclusiva dedizione di don Milani alla gente del suo popolo, hanno fatto di Barbiana il luogo dell’incarnazione e della sovranità suprema raggiungibile dall’uomo.
Contro la natura classista dell’istituzione scolastica italiana, Lettera a una professoressa propone nuovi obiettivi e nuovi strumenti che possano concretamente andare incontro ai bisogni dei ceti meno privilegiati. Un’opera che rivoluziona il ruolo dell’educatore.
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