Bambini e adolescenti a «distanza». Il disagio psichico e l’emergenza psicopatologica durante la Pandemia da Covid-19

Bambini e adolescenti a «distanza». Il disagio psichico e l'emergenza psicopatologica durante la Pandemia da Covid-19
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Pubblicato: 2021
Questo è uno di quei libri che, dopo averlo letto, ti incazzi di brutto. Non perché sia fatto male, ma per gli allarmi che ha lanciato già al tempo del lockdown e che nessuno ha preso in considerazione. Non è stato fatto nulla o pochissimo e le conseguenze le pagheranno, come sempre, le nuove generazioni!

Come stanno crescendo le nuove generazioni “a distanza”? Quali paure e preoccupazioni hanno sviluppato e avranno i bambini e gli adolescenti a seguito della pandemia da Covid-19? La distanza fisica-affettiva-sociale che ripercussioni avrà a lungo termine? Cosa stiamo facendo per aiutarli e interrompere la strada che dal disagio psichico porta al disturbo psicopatologico? Gli studi della letteratura scientifica riportano dati allarmanti: quasi la metà dei bambini e adolescenti ha sviluppato durante la pandemia disturbi psicopatologici soprattutto di tipo ansioso e depressivo. In questa ottica le autrici hanno raccolto i contributi di diversi professionisti dell’infanzia e dell’adolescenza in modo da avere una fotografia aggiornata sullo stato attuale della loro salute psichica. Il libro percorre i luoghi di cura del disagio psichico e della malattia mentale dei bambini e degli adolescenti, dai servizi territoriali, agli ospedali di terzo livello, riportando anche nuovi modelli di intervento e strategie di prevenzione. A tal proposito grande valore riveste la Scuola che può ri-divenire primo luogo di rilevazione-prevenzione e cura del disagio psicologico di bambini e adolescenti.

Bambini E Adolescenti A "distanza". Il Disagio Psichico E L'emergenza Psicopatologica Durante La Pandemia Da Covid-19
€ 16,00

  • Disturbi da dipendenza da Internet, disgregazione emotiva, autolesionismo, diffusione identitaria, ansia e ritiro sociale, anche nei più piccoli.
  • Promuovere la salute mentale significa sì diagnosi e presa in carico precoce, ma anche e soprattutto prevenzione; delle loro competenze prosociali, virgola di rinforzo, delle loro capacità personali, dell’autostima e resilienza.
  • Significa offrire spazi alternativi in cui aiutare i ragazzi a pensare, giocare, interagire e condividere.
  • Durante l’adolescenza l’accettazione o il rifiuto da parte dei coetanei incide in modo significativo sull’autostima e sul senso di autoefficacia.
  • Durante la pandemia e nei bambini al di sotto dei sei anni i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia.
  • Nei bambini e adolescenti di età compresa tra sei e 18 anni. I disturbi più frequenti hanno interessato la componente somatica e i disturbi del sonno.
  • I dati andrebbero aggiornati in quanto sarebbe necessario verificare quanti disagi si sono trasformati in disturbi e perché.
  • Per quanto riguarda la DAD a causa della lenta o assente connessione della rete Internet, molti ragazzi e bambini tra i 6 e i 17 anni di età potrebbero avere avuto difficoltà nelle attività formative a distanza durante il Lockdown. Le maggiori cause sono da addebitarsi alla carenza di connessioni stabili e veloci, oltre alla mancanza di adeguati dispositivi digitali di buona qualità atti a supportare le videoconferenze e l’utilizzo delle piattaforme educative digitali.
  • Sta di fatto che la didattica a distanza non crea disuguaglianze, ma le rivela.
  • L’utilizzo di varie piattaforme durante la didattica a distanza sarebbe veramente entusiasmante se non fosse stata costretta da Situazioni sanitarie che creano sempre apprensione.
  • Le regole scolastiche alla fine facevano parte delle loro certezze, anche se spesso in maniera inconsapevole.
  • La mia sensazione è quella di trovarmi di fronte a ragazzi che non sognano. Sembrano demotivati e apatici nel presente e non dimostrano di proiettarsi verso un futuro felice e duraturo da costruire, anche a costo di sacrifici.
  • Possiamo ipotizzare che un aumento della pressione regolativa da parte d’istituzioni esterne e dei caregiver abbia esacerbato la tendenza ad una certa introversione nella popolazione in età evolutiva. Così come possiamo supporre che il ricorso diffuso in termini di tempo e di frequenza agli accessi Internet, luogo che esalta l’, possa aver incrementato le tematiche autosvalutative o le contraddizioni egoiche .
  • Una scuola ha ideato un notiziario radio per i suoi studenti, con inserti di musica e approfondimenti di attualità composti e montati dagli studenti stessi.
  • Per quanto riguarda i ragazzi Ipoudenti ci sono stati molti problemi soprattutto perché a scuola i prof usavano la mascherina, il plexiglas Almeno fa vedere il labiale.
  • In merito all’ansia emerge uno spiccato atteggiamento difensivo in tutti i ragazzi intervistati, segnale di una tendenza a celare alcuni aspetti di sé cercando di mostrarsi in modo migliore agli occhi degli altri.
  • Questo atteggiamento di autoprotezione, immaginabile in un contesto in cui la relazione con l’altro è filtrata da sussidi Tecnologici di connessione con la classe, potrebbe, se prolungato nel tempo inficiare la costruzione ed il mantenimento della relazione con i pari.
  • È ormai assodato che l’uso eccessivo di internet che sfocia in abuso porta ad una progressiva alterazione nel modo di percepire se stessi e le relazioni con il mondo esterno.
  • Si osserva, in soggetti con abnorme coinvolgimento in attività on-line, un sempre minore interesse per le attività lavorative e nei minori per quelle scolastiche, facile irritabilità, ansia generalizzata con incapacità a gestire le relazioni sociali, assenza di sonno, iperattività motoria e disturbi dell’attenzione.
  • Nei bambini è evidente che la precocità dell’esposizione ad internet Limita la dimensione esperienziale che tanta valenza ha nello sviluppo dell’intelligenza.
  • È evidente quindi come possano facilmente fuggire la frustrazione della potenziale non accettabilità sociale attraverso l’ingresso del mondo virtuale.
  • A causa della pandemia da Covid bambini e adolescenti sono stati Improvvisamente e allungo esposti ai fattori di stress bio-psico-sociali legati all’interruzione della routine quotidiana e all’isolamento sociale. è stato osservato come il distanziamento fisico e la chiusura delle scuole abbia provocato tra bambini e gli adolescenti un aumento del senso di solitudine, la quale rappresenta l’esperienza emotiva dolorosa di una discrepanza tra il contatto sociale desiderato è quello effettivo. sebbene l’isolamento non sia necessariamente sinonimo di solitudine, le prime evidenze hanno indicato che più di un terzo degli adolescenti ha riferito elevati livelli di solitudine dall’inizio della pandemia. Inoltre è stato osservato un significativo aumento del numero di ore che i bambini e adolescenti trascorrono on-line e sui social media ed è noto come l’abuso dei dispositivi elettronici tra cui soprattutto smartphone e videogiochi possa concorrere allo sviluppo di problemi comportamentali, calo della performance scolastica, difficoltà relazionali e disturbi dell’umore.
  • L’adolescenza può essere definita come l’età del cambiamento, un passaggio evolutivo obbligato tra l’infanzia è l’età adulta, che implica una profonda riorganizzazione del sé, delle relazioni e del contatto con il mondo esterno e con le sue richieste; da un lato l’abbandono di esperienze di sé ed i valori infantili e dall’altro l’apertura verso nuovi comportamenti attraverso la sperimentazione di nuove esperienze, di nuovi ruoli e l’esplorazione dell’ambiente socio-culturale nel quale l’adolescente si trova a vivere. L’adolescenza è, anche per questi motivi, il periodo cruciale per la sperimentazione della maggior parte delle sostanze psicoattive lecite ed illecite.
  • Gli adolescenti rappresentano una popolazione importante che necessita di risorse mirate per promuovere strategie più efficaci per far fronte ai fattori di stress in corso associati alla pandemia.
  • La crescente consapevolezza dell’incertezza sul futuro e la constatazione che questo virus sia tutt’altro che debellato, colloca anche i bambini e gli adolescenti in una dimensione di alta vulnerabilità psichiatrica. si stima che gli effetti psicologici della pandemia probabilmente persisteranno per mesi e anni a venire ed è diffusa l’idea di un aumento della prevalenza di disturbi psichiatrici e dei tentativi di suicidio durante e dopo questo periodo.
  • Generalmente l’evidenza di un malessere non del tutto definito scorre dalle trame di funzionamento adattivo vacillante: il sonno alterato, un’alimentazione irregolare, una pressione scolastica progressivamente paralizzante. ma anche una attenuazione del furore adolescenziale verso l’esperienza esterne, l’appassimento emotivo associato ad un ritiro ostinato in contrapposizione a crisi improvvise di ansia o di rabbia scatenate anche dagli stimoli lievi.
    Un esempio può essere il ritiro nella stanza o nel bagno.
  • Ci sembra opportuno partire da una premessa: Fortunatamente il Covid, Con le minacce e le paure che evoca, non è in grado da solo di perturbare profondamente la psiche e il comportamento di ciascuno. come per ogni stress o trauma, il tema fondamentale è il substrato in cui esso si va a situare, quello cioè che è accaduto prima nella storia dell’individuo, il pattern di sicurezza in sicurezza che cominciano a strutturarsi nelle prime fasi di vita, nella relazione tra bambino e la figura che se ne prende cura, e che spesso passo, passo vanno a costruire la base di senso, significato è possibile regolazione della mutevolezza dell’esperienza.
  • La regolazione delle emozioni, la capacità di tollerare la frustrazione, auto consolandoci e facendoci consolare, non è quindi una condizione fisiologica, innata, ma un’acquisizione che si struttura nel corso dello sviluppo. i soggetti più fragili, Nel nostro caso di adolescenti con disagio psichico, sono i soggetti per i quali non si è adeguatamente sviluppata perlomeno non ancora la possibilità di una regolazione adeguata delle emozioni di fronte alle discontinuità delle esperienze affettive. c’è Inoltre da considerare che L’adolescenza è un periodo non solo cruciale per lo sviluppo psicologico, ma anche neurobiologico il cervello di fatto è in questi anni impegnato in un lavoro di ristrutturazione che rende l’adolescente sensibilmente più permeabile a nuovi apprendimenti ma al contempo costituisce un momento di maggiore vulnerabilità.
  • Il confronto con il proprio corpo reale rispetto alle attese ideali può essere alla base di un profondo senso di inadeguatezza che può essere maggiormente tollerato attraverso la creazione di una identità virtuale, che enfatizzi caratteristiche positive e Omette quelle negative, fuga al giudizio degli altri, sperimentando così nuove modalità di proposta all’altro e facilitando la sfida evolutiva della socializzazione. rilevante anche il nuovo concetto di amicizia che non fa più riferimento al legame emotivo e di intimità che si instaura tra le persone attraverso una conoscenza ed interazione reciproca, Ma il legato all’essere follower, amico di Facebook o all’assegnazione di like, senza necessariamente conoscersi di persona e che si riversa sulle dinamiche di gruppo.
  • Per gli adolescenti che vivono come faticose le esperienze sociali dal vivo, la pausa dalla quotidianità sostenuta dalla pandemia, ha rappresentato un sollievo È un modo per schivare interazioni gravose rifugiandosi dietro ammonito. Il rovescio della medaglia con la tendenza al progressivo evitamento di isolamento fino alla completa sostituzione dei bisogni emotivi attraverso esperienze on-line si è osservato particolarmente in concomitanza della ripresa dello svolgimento della scuola.
  • Le uniche esperienze di gruppo on-line funzionali erano proprio quelle che consideravano la sensazione di impotenza e la rendevano pensabile è condivisibile. se i ragazzi potevano parlare di quello che stava loro accadendo, il gruppo funzionava. Se invece il gruppo virtuale si presentava come il surrogato on-line di un laboratorio che non era possibile fare in presenza, l’esperienza rischiava di essere fallimentare.
  • Dovremmo poter immaginare un intervento che si allarga al contesto, agli stili di vita, alla socialità, che coinvolga gli ambienti che oggi più comunemente denominiamo determinanti per la salute. l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce i determinanti di salute come i fattori personali sociali culturali economici ed ambientali che influenzano lo stato di salute di individui e popolazioni.
  • È ampiamente condiviso che gli interventi riabilitativi hanno necessità per poter essere efficaci di un contesto ambientale e relazionale Che favorisca e sostenga il funzionamento sociale delle persone La riabilitazione deve pertanto includere anche attività socio-sanitarie a sostegno della persona e della sua famiglia.
  • In alcuni luoghi sono stati creati contesti virtuali protetti in cui il gruppo degli adolescenti hanno dato un contributo osservando e commentando i lavori realizzati la programmazione e organizzazione degli interventi è stata gestita attraverso un gruppo WhatsApp sono state previste attività di tipo musicali appuntamenti Condivido un film rassegna di poesia foto ed opere grafico pittoriche sviluppo di una storia collettiva attivazione in casa come cuciniamo un dolce o pubblicazioni di video con contributi del gruppo sud e tematiche proposte nel gruppo corso sulle procedure per attivazione di utilizzo WhatsApp i giovani insegnano agli adulti per alcuni supporto alla formazione con corsi gratuiti on-line per lingua straniera.
  • Il Covid imposto l’isolamento, ma già negli ultimi 10 anni, la desocializzazione era iniziata causa i social media ora si è semplicemente aggravata. Quello che i genitori vietavano ora è diventato un dovere collegarsi e stare al PC.